lunedì 9 febbraio 2015

Stellati, Sadler e corsi qua e là...

Come ogni artista che si rispetti anche io godo di momenti di pausa, capita che si è preda da crisi esistenziali e si passi sconsideratamente o beatamente il tempo a pensare. A cosa penso? bè penso a quanto tempo è trascorso dal primo post che ho pubblicato, alle ricette descritte e a tutto quello che è esploso negli ultimi anni riguardo la cucina. Questo blog, nel mio piccolo, ha dato modo di sorprendermi, ho conosciuto  persone e aziende davvero interessanti, ho imparato che la cucina è davvero fonte di convivialità e spensieratezza. Ultimamente sono dedita a scoprire altri mondi legati alla cucina, sono stata a Bologna presso la Vecchia Scuola Bolognese ad imparare a tirare la sfoglia ( anche se ho capito che ci vogliono almeno 3 mesi per cominciare a fare dei tortellini come di deve)...con grande gioia mi è stato regalato per il compleanno una cooking class presso uno stellato di Milano e dato che qui sono riuscita a strappare qualche foto dei piatti finiti ho potuto creare un post. 
Sono per la semplicità ma ho pensato che un giro fra gli stellati porta sicuramente un tocco di raffinatezza in una cucina casalinga e credetemi, l'emozione di entrare in una cucina stellata e preparare piatti accanto ad uno Chef come Sadler mi ha davvero resa felice.




Qui sopra abbiamo preparato un filetto di baccalà affumicato, cotto in olio evo e adagiato su una crema di favette e cime di rapa. L'affumicatura è stata prodotta attraverso un legno non resinato ridotto in segatura, lo abbiamo messo dentro un recipiente di metallo e acceso con un cannello, appena ha cominciato a produrre fumo abbiamo posto sopra di esso una griglia con i filetti di baccalà e chiuso con un coperchio. Abbiamo lasciato affumicare per circa un'ora e poi infornati a 100°.


Come primo abbiamo preparato un risotto bianco ai funghi porcini ( uè sem milanes ) la polverina che vedete sopra sono dei funghi trombetta.  Sono stati essicati e ridotti in polvere con il bimby.

  E qui viene il bello, l'agnello...per me un dramma in cucina. Ecco il segreto per non mangiare un agnello che sa di selvatico...la provenienza deve essere  irladese o neo zelandese. Sadler aveva un carrè neo zelandese. Lo abbiamo pulito, tolto le parti grasse  e diviso leggermente a metà. Al suo interno abbiamo inserito una fettina di fois gras e una di tartufo nero. Lo abbiamo impanato con pane grattato, mandorle a filetti e cotto nella padella con il burro chiarificato. Leggerissimo e buonissimo.

E per finire il dolce, uno splendido zuccotto di mango fresco con biscottini di riso su uno specchio di crema alla vaniglia e gelato alla fragola.

Che dire, una bella esperienza.

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